"gran sasso da vivere"

Il mondo visto dal Gran Sasso

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Località: Teramo, ABRUZZO, Italy

03 gennaio, 2007

Igino Giordani a Teramo fotografato da Domenico Nardini


Teramo 1962. Ingresso del Duomo. Da sin. il prefetto Di Pangrazio
l'on. Tommaso Sorgi, l'on. Igino Giordani, il sindaco Carino Gambacorta

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A proposito dell'opera del fotografo Domenico Nardini (cfr Plutarco) e del suo modo di lavorare, ecco un esempio molto significativo. Siamo nel 1962 e Domenico Nardini gironzola con la macchina appesa al collo per il centro storico di Teramo. Da una delle porte laterali del Duomo esce uno speciale gruppetto di persone: il prefetto Di Pangrazio, il sindaco Gambacorta, l'onorevole Sorgi che accompagnano uno sconosciuto personaggio verso il quale tutti sembrano mostrare speciale deferenza.

Nardini non ha esitazione: carica la Rolleiflex e realizza al volo l'eccezionale documento che pubblichiamo. Uno scatto (forse più di uno, ma di questo non siamo certi). Sicuramente poi stampa un provino. Della foto non abbiamo trovato traccia nella stampa locale. Nè sappiamo se Nardini l'abbia offerta al Sindaco o al Prefetto. Certamente non all'onorevole Sorgi che di questa immagine non sospettava nemmeno l'esistenza. Comunque dieci e lode alla felice intuizione del fotografo che in questo modo è riuscito a documentare visivamente la presenza a Teramo di uno dei personaggi più straordinari della storia italiana (ma non solo italiana) del XX secolo:
Igino Giordani.

Nato a Tivoli nel 1894 e morto a Roma nel 1980, Igino Giordani fu giornalista e nello stesso tempo bibliotecario della
Vaticana: poco più che trentenne fu autore, tra l'altro, del primo manuale di catalogazione di quella prestigiosa istituzione. Utilizzò per quest'impresa l'esperienza realizzata negli Stati Uniti dove si era recato a studiare, appunto, da "bibliotecario".

Ma l'impegno di Giordani nella vita pubblica d'Italia è andato ben oltre: eroe della prima guerra mondiale, fu da subito oppositore del fascismo e autore di quella Rivoluzione cattolica che
Piero Gobetti pubblicò per le proprie edizioni nel 1925; durante il Ventennio si impegnò nel sostegno dei perseguitati politici: tra l'altro fu lui a procurare a De Gasperi l'impiego di bibliotecario alla Vaticana, sottraendolo così alla pressante persecuzione del Governo fascista. Il passato di eroico combattente gli valse l'amnistia in relazione alle ripetute condanne per reati di stampa.
Nel dopoguerra Giordani fu deputato democristiano alla Costituente e sedette in Parlamento per diverse legislature con una presenza particolarmente illuminata: l’obiezione di coscienza, il no alle spese militari, il no alla demonizzazione dei comunisti.

All'inizio degli anni Cinquanta conobbe
Chiara Lubich e rimase conquistato dalla spiritualità della giovane trentina. Da quel momento si dedicò alla crescita del movimento dei Focolari di cui è oggi considerato il cofondatore. Fu, infine, per molti anni direttore del quindicinale "Città Nuova". Il 6 giugno del 2004 la Chiesa ha avviato la causa di beatificazione.
Fu in grande amicizia con il deputato teramano
Tommaso Sorgi che, oggi, è il suo biografo e dirige il Centro "Igino Giordani" che ha sede a Grottaferrata. La visita teramana del 1962 è forse legata proprio alla vita del movimento dei Focolari e ai rapporti con il Vescovo aprutino mons. Stanislao Battistelli.

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